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Decluttering sentimentale: ecco come fare pulizia nelle tue relazioni

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Decluttering sentimentale: ecco come fare pulizia nelle tue relazioni

È tempo di cambio di stagione, di liberarsi del superfluo, buttando quello che non serve più. In inglese lo chiamano decluttering, cioè “rimuovere l’inutile”, “fare spazio” ed è una pratica di “riordino” dei propri armadi. E se bonifichi la tua casa e il tuo guardaroba, perché non cogli l’occasione di farlo anche nella tua vita e nei tuoi rapporti, ripulendoli di tutto quello che inquina la tua felicità e il tuo benessere?

“Da diversi anni il significato di decluttering è stato esteso anche agli stati d’animo. Gli psicologi lo chiamano metabolismo affettivo (o emotivo) ed essenzialmente si riferiscono all’assimilazione, digestione ed espulsione delle emozioni in maniera non molto diversa dal cibo con cui alimentiamo e nutriamo il nostro organismo”, spiega il life coach Alessandro Cozzolino. “Questo perché le emozioni sono il nostro “pane quotidiano”, non solo metaforicamente. Se il nostro corpo da un punto di vista biologico cresce, funziona, si sviluppa e in certi casi si ammala grazie a o per colpa di ciò che mangiamo, anche la nostra mente – in un certo senso – segue gli stessi, identici meccanismi. Si tratta quindi di elaborare i nostri stati d’animo, di liberarci da quelli che sono nocivi o semplicemente non ci servono più. Saper selezionare ciò che conviene conservare e ciò di cui conviene disfarsi, non è cosa semplice. Spesso si delega la “digestione” delle proprie emozioni al futuro, perché tanto “poi passa” e “le cose si sistemeranno da sole”. Ma intanto si accumulano e crescono sentimenti negativi, emozioni dolorose o frustranti. Chi mai conserverebbe in casa, la spazzatura e l’immondizia accumulata nel tempo? Sebbene la risposta sia scontata, molti di noi tendono a trattenere stati d’animo negativi che, a lungo andare, causano danni alla salute dell’anima, del corpo e della mente”.

Abbiamo approfondito il tema con l’esperto, che ci ha suggerito anche come ripulire le nostre relazioni in 4 mosse.

Quali sono i segnali che possono essere utili per capire che è ora di “rinfrescare” le proprie relazioni?

“Una sensazione di malessere che si protrae a lungo nel tempo, nella quasi totalità dei casi, indica che è arrivato il momento di “fare pulizie”. Non mi riferisco alla giornata NO o alla scaramuccia che, una tantum, a tutti noi capita di vivere. Intendo, invece, quei continui stati d’animo di inappetenza o di disgusto nei confronti dell’altro in una data relazione (sentimentale, personale o professionale che sia). Ma anche quella sensazione di essere costantemente “a digiuno”, quando vivi un rapporto che ti prosciuga le energie e in cambio non ti restituisce nulla, se non una profonda solitudine. I segnali ci sono sempre. In verità non mancano mai e col tempo diventano sempre più chiaramente leggibili. Il vero punto è quanto siamo disposti a leggergli o se piuttosto, magari anche inconsciamente, facciamo finta di non vedere. Le nostre emozioni sono come bussole. Ci indicano se siamo sulla strada giusta o su quella sbagliata. E a conti fatti c’è poco da fare. C’è solo da scegliere se fare pulizia o continuare col disordine e la confusione.

Perché è così difficile chiudere rapporti che inquinano la propria vita?

“La causa principale è, per così dire, l’effetto “slot machine. Visto che una volta ho vinto e sono stato ripagato del mio piccolo o grande investimento iniziale, allora continuerò a giocare nell’attesa di sentire di nuovo il suono della vittoria, emesso dalle monete che vengono giù a valanga. La dipendenza, l’abitudine e la quotidianità si abbandonano solo quando si diventa consapevoli dei danni di non abbandonarle. Ma il cambiamento spaventa e quindi la nostra mente si difende inventando scuse per evitarlo, alimentando speranze che però sono solo illusioni. Si tratta essenzialmente dell’idea e della percezione che spesso abbiamo di cose o persone, che ci spingono a credere che senza di esse subiremmo una perdita fisica e un danno emotivo. Pertanto conserviamo, accumuliamo, accatastiamo. E puntualmente rimandiamo le pulizie a data da destinarsi. La verità è che molti fanno fatica ad accettare che il passato è un bel posto da visitare, ma non in cui restare a vivere. E quindi lo “conservano” un po’ ovunque: in auto, nell’armadio, sul comodino, nei cassetti, in borsa, nel portamonete, e ovviamente in testa. Credono che staccarsi dal passato sia come amputarsi un arto. Peccato che, così facendo, si rischia di incancrenire un futuro che sarebbe di certo più leggero e luminoso se non fosse costantemente appesantito e annebbiato dal ricordo di un passato che non tornerà più.

Quali sono i vantaggi nel fare il decluttering sentimentale?

“Hai presente quella sensazione di piacere, pulito e ordinato, che si respira dopo aver lavato i piatti, gettato via la spazzatura, pulito il piano cottura, insomma dopo aver fatto tutte le cose che si fanno a seguito di un pranzo o di una cena? Sebbene “fare pulizia” sia un’attività alquanto noiosa e stancante, il risultato finale lascia sempre quella sorta di soddisfazione che premia il sacrificio. Ma non solo. Pulire casa ci libera da germi e batteri che potrebbero intaccare la nostra salute. Allo steso modo, il decluttering ci aiuta a difenderci da minacce per il nostro benessere, apportando benefici tangibili sin da subito. Occorre liberarsi dal vecchio per poter far spazio al nuovo e prima lo si fa, meglio è. Per questo bisogna pensare in termini di guadagno e non di perdita: “se mi libero di questo, creerò spazio per accogliere altro, che per me sarà meglio”! La vera perdita, infatti, è il tempo e lo spazio che sottraiamo al nuovo, al più efficace, al più salutare nel conservare il vecchio, l’inutile e l’insalubre. Il primo vantaggio che offre il decluttering è la sensazione di liberazione da qualcosa, che un tempo era funzionale e ci faceva bene, ma che oggi è disfunzionale e ci fa solo male. La natura ci insegna (e fisicamente ci obbliga) a liberarci di ciò che a noi non serve più, ma che può essere utile ad altro. Occorre pertanto avere un atteggiamento ottimistico e positivo. E lasciar fluire. Il futuro rimpiazza sempre ciò di cui ci siamo liberati. Se ciò che proviamo dentro non è positivo né costruttivo, allora tocca “buttarlo via”. La vita farà il resto. E anche se non sempre la vita ci manda ciò che desideriamo, di sicuro ci manda ciò di cui abbiamo bisogno per crescere e diventare le persone che siamo destinate a essere. Le persone che sono diventate più felici a seguito di un decluttering nella propria casa e nella propria vita, hanno ben compreso e fatto proprio il concetto secondo cui “meno vale di più”. Anziché riempire hanno scelto di svuotare. Risultato? Leggerezza, la più grande delle ricchezze.

Se non si vuole buttar via una relazione, si può riciclarla? Se sì come?

Certo che si può, ma ci vuole tempo. All’inizio è sicuramente un bene stare lontani per un po’, al fine di “metabolizzare” l’assenza dell’altro e smaltire ciascuno il proprio colpo. Non basta cambiare l’etichetta per trasformare la natura di un qualcosa. Nei primi mesi (o anni), infatti, non è affatto semplice, né risulta fattibile, riuscire a pensare con il giusto distacco a quello che prima assorbiva pienamente. Tuttavia, con la giusta elaborazione e i giusti tempi, è possibile vedere l’altro con occhi diversi, più obiettivi e meno fuorvianti, nella sua totalità. Se alla base c’era e continua a esserci un certo tipo di sentimento, di legame, di affetto è possibile costruire qualcosa di diverso e scrivere un nuovo capitolo. Ma occorre maturare e distanziarsi dal desiderio di possesso, controllo e attrazione verso l’altro. Finché c’è chimica, infatti, è difficile pensare di poter trasformare il rapporto in qualcos’altro e si corre il rischio di finire punto e daccapo.

Quali sono i casi in cui vale la pena riciclare e quelli che invece è meglio cestinare?

“Dipende da cosa si desidera. Se entrambi all’interno di una coppia comprendono che la loro relazione sentimentale non può proseguire per via di una certa incompatibilità – e non perché ci siano colpe o dita da puntarsi contro a vicenda – e vogliono continuare a mantenere un rapporto civile e un legame senza nodi, ci sono ottime possibilità di creare un’amicizia sincera, autentica e senza doppi fini. Se però uno dei due prova qualcosa di diverso senza essere ricambiato, se invece la presenza fa comunque più male dell’assenza, se a prescindere dalla fine del capitolo continuano vecchie polemiche e noiose tiritere, allora forse è il caso di mettere un bel punto finale e chiudere l’intero libro, perché l’archiviazione di certe storie è l’unica opzione possibile”.

4 modi per far pulizia nelle tue relazioni affettive

1. Fai una lista

Scrivere aiuta a “vedere” dal di fuori ciò che abbiamo dentro (dentro di noi e dentro la nostra casa, auto, borsa, vita). Prendi carta e penna e con cadenza magari mensile, trimestrale o semestrale (come preferisci), stila una lista delle cose (e delle persone) che fanno parte della tua vita e analizza i pro e i contro del liberartene e del conservarle. Questo ti permetterà di far chiarezza sulle tue priorità e le tue responsabilità. Ma, soprattutto, ti insegnerà a scegliere e ad agire di conseguenza.

2. Non avere paura

Se hai paura di perdere qualcosa, perdila. Ti libererai dall’attaccamento che a lungo andare logora anima e corpo, persone e relazioni. Il valore che attribuiamo a certi oggetti sono solo il frutto di un nostro pensiero. Ciò che invece attribuiamo alle persone per noi speciali è spesso il riflesso di certe nostre mancanze che pensiamo di colmare grazie all’altro. Ma un pensiero è solo un pensiero: non può arrecarti alcun danno se tu non glielo permetti. Pertanto presta attenzione alla “paura” che provi dinanzi al riordino della tua vita e sbarazzatene semplicemente agendo, passando all’azione e smettendo di elucubrare inutilmente. Ti aiuterà a vivere con più pragmatismo e meno vulnerabilità.

3. Non aspettare il momento giusto

Hai già aspettato abbastanza e cosa ne hai ricavato? Più tempo lasci albergare cose ed emozioni nella tua vita, più diminuisce l’ossigeno in essa. Scegli di prendere un appuntamento con te stessa per il riordino della tua vita: fissa una data a breve termine e deciditi a sbarazzarti di ciò o di chi non ha più motivo di restare nella tua vita. Ogni momento è quello giusto per farlo. Siamo bravissimi a prendere e rispettare scadenze, impegni e incontri con gli altri. Questo ti aiuterà a rispettare di più anche te stessa, le tue vere necessità e i tuoi desideri più realistici.

4. Nutri bene la tua emotività

Immagina un neonato. Alimenteresti tuo figlio appena nato con cibo spazzatura o con sostanze nocive e tossiche? Ecco, le tue emozioni rappresentano il cibo della tua anima. Se ci sono emozioni che non hai digerito, che ti porti dentro da diverso tempo, fa’ in modo di analizzarle per metabolizzarle, conservando quelle belle, sane e “nutrienti” ed espellendo quelle insalubri e inutili. Come? Prova a scrivere una lettera a un destinatario reale o immaginario a cui “vomiti” il tuo dolore, la tua rabbia o frustrazione. Dopodiché brucia quella lettera. Il fuoco, si sa, purifica. E sebbene sia solo un gesto simbolico, può essere illuminante concentrarti sul suo significato più profondo: la rinascita.

 

Sono una giornalista freelance e mi occupo di lifestyle, scrivendo negli anni per diverse riviste femminili come Cosmopolitan, Gioia! e Donna Moderna, ma anche su siti come l’HuffPost e Foxlife. Ora mi potete leggere su D de La Repubblica e Moda.it, Marie Claire e Dove Viaggi del Corriere della Sera.

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