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Haters: 4 dritte per non dar loro corda

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Haters: 4 dritte per non dar loro corda

Si nascondono dietro a uno schermo e alla prima occasione scatenano polemiche (spesso superficiali e inutili, avvalendosi di fake news e frasi al vetriolo) e aggressioni verbali, infestando i social con commenti mirati solo a ferire e a insultare. Spesso davanti a questi spacciatori di odio e di disprezzo, ti puoi sentire spiazzata, a volte anche inerme. Ma non cadere nel loro tranello, perché tu hai tutti gli strumenti per tutelarti e per non farti agganciare dalle loro offese.

Cyberbulli, haters e troll: diversi nomi per chiamare quei leoni da tastiera, vera piaga del web, il cui unico scopo è diffondere e alimentare l’odio, prendendo di mira la star di turno o semplicemente un utente come un altro, anche te. Secondo uno studio condotto dall’Università La Sapienza di Roma e da Vox (Osservatorio italiano sui diritti) il bersaglio principale sono le donne, destinatarie del 63% dei tweet negativi analizzati, seguite dagli omosessuali, 10,8%, dai migranti, 10%, e poi dai diversamente abili (6,4%). “La maleducazione e la mancanza di rispetto online si stanno diffondendo sempre di più, proprio per l’effetto di disinibizione del web. La rete, infatti, facilita queste manifestazioni aggressive perché spesso consente di farlo in maniera anonima (nascondendosi dietro altre identità) o, comunque, protetti dalla distanza del virtuale. In poche parole, si tratta di scagliare sull’altro la propria aggressività, evitando il contatto diretto e la risposta immediata. Il web si presta a sfogare questi sentimenti perché si ha l’idea che ciò che è online (che spesso fa parte del privato di una persona), sia alla mercé di tutti. In questo senso, chiunque potrebbe sentirsi libero di giudicare ciò che l’altro scrive o racconta di sé”, spiega la psicoterapeuta Nicoletta Suppa. “Le persone che non covano un’aggressività interna, non sono spinte da questo bisogno, piuttosto a volte dal curiosare, ma non di più. Gli haters, invece, trovano pane per i loro denti: il bisogno di aggredire, svalutare e criticare è soddisfatto da una immediata disponibilità di informazioni private che vengono pubblicate sui social”. Ma chi sono queste persone che inondano la rete con la loro violenza verbale? “Di solito associano la propria “forza” con l’aggressività e basano la relazione (che sia virtuale o reale) sulla competizione e sulla svalutazione dell’interlocutore. In questo modo, accrescono la propria autostima, denigrando e mortificando gli altri. Per fare ciò, sono continuamente alla ricerca dell’errore, del punto debole di chi vogliono colpire. Sul piano emotivo, gli haters danno ampio spazio alle emozioni negative. Esse, solitamente, sono di due tipologie: le emozioni manifeste, come la rabbia e il disprezzo, che portano ad atteggiamenti cinici, aggressivi, e le emozioni nascoste, che fungono da traino alle prime, come la paura di non valere abbastanza. All’origine di questo comportamento, c’è una non-consapevolezza della propria fragilità: si tratta di un’insicurezza di fondo, presente da sempre, alla quale la persona reagisce mostrando il suo estremo opposto. Nella maggior parte dei casi, queste persone soffrono di una profonda insoddisfazione per la propria vita. Addentrandoci su un quadro psicopatologico, gli haters potrebbero presentare tratti narcisistici, paranoici o antisociali” dice l’esperta. Avere a che fare con gente così, non fa bene alla tua vita, perché stimola in te dei sentimenti negativi. “In psicologia si parla di “risonanza emotiva”. Quando entri in contatto con le emozioni dell’altro, si attiva una sorta di rispecchiamento, un meccanismo interno che ti farà sentire le stesse sensazioni. Se il sorriso è contagioso, lo è anche il pessimismo, il vedere tutto nero. Stare a contatto con persone negative, può influenzare il tuo modo di vivere la realtà, perché sarai portata a soffermarti sugli aspetti criticabili, piuttosto che su ciò che c’è di positivo. Può succedere, ad esempio, di provare rabbia ed entrare in contatto con la nostra aggressività del tutto gratuitamente. Oppure di provare frustrazione, poiché sopraffatta dalla loro negatività”, commenta Suppa. Per scardinare questa dinamica malsana, è importante non farsi agganciare e non fare il loro gioco. “Se rispondi con altrettanta foga e aggressività, rischi di innescare un circolo vizioso dal quale è difficile venire fuori. Gli haters non aspettano altro che provocare una reazione di questo tipo per due motivi: per darsi ragione, quindi convincersi ancora di più della fatto di aver colpito il tuo punto debole, e per attaccare di nuovo, continuando a dare libero sfogo al loro bisogno di contrastare l’altro. Quindi come uscirne? Rispondendo con un messaggio diametralmente opposto. Per difenderti è importante sminuire il peso che alcune parole (spesso anche pesanti e volgari) hanno su di te, quando le leggi sulla tua bacheca. Per fare questo è importante intenderle come una necessità dell’altro, a prescindere da te. Questo passo è molto importante per non farti trascinare a tua volta nella rabbia. Il comportamento da adottare dovrà quindi essere di calma, ma allo stesso tempo di fermezza”. Se non vuoi bloccarli o cancellarli, ecco 4 consigli dell’esperta per difenderti e metterli all’angolo.

Sono una giornalista freelance e mi occupo di lifestyle, scrivendo negli anni per diverse riviste femminili come Cosmopolitan, Gioia! e Donna Moderna, ma anche su siti come l’HuffPost e Foxlife. Ora mi potete leggere su D de La Repubblica e Moda.it, Marie Claire e Dove Viaggi del Corriere della Sera.

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